3 feb 2009

OMICIDIO...O SUICIDIO ?

Il seguente episodio è stato narrato durante un raduno della polizia scientifica americana.

Il 23 marzo 1994 il coroner, esaminando il cadavere del signor Opus, constatò che era deceduto a causa di un colpo di pistola alla testa.
Il signor Opus si era gettato dal decimo piano del palazzo in cui viveva dopo aver scritto le proprie ultime volontà, lasciandole in una busta all'interno della propria abitazione. Sarebbe stato un evidente caso di suicidio, se un proiettile proveniente da una finestra del nono piano non l'avesse colpito durante la caduta uccidendolo sul colpo.

Né il potenziale suicida né l'apparente omicida erano però a conoscenza del fatto che all'altezza dell'ottavo piano erano recentemente state installete delle reti di protezione per la salvaguardia di alcuni muratori al lavoro sulla facciata dell'edificio, e che quindi il signor Opus ne sarebbe uscito pressoché incolume.

"Normalmente", spiegò il capo della scientifica, "una persona che intenda togliersi la vita, e vi riesca, viene considerato un suicida, anche nel caso in cui le modalità non siano quelle previste". "Il fatto però che il giovane non sarebbe morto in seguito alla caduta, a causa delle reti di protezione, trasforma il caso analizzato in un omicidio".

Le indagini rivelarono che l'appartamento da cui provenì il colpo mortale apparteneva ad una coppia di anziani che, in quel momento, stava discutendo molto animatamente. L'uomo, giunto all'esasperazione, aveva estratto la pistola per minacciare la moglie; In preda alla furia aveva poi premuto il grilletto, mancando completamente la donna e uccidendo il "suicida".

"Ora a tutti noi è chiaro", proseguì l'uomo, "che un individuo che intenda uccidere un soggetto A e finisca per uccidere il soggetto B sia responsabile di omicidio".

L'anziano signore fu così accusato di aver ucciso il signor Opus.
Sia lui che la moglie respinsero l'accusa, spiegando che la pistola con cui era stato commesso il crimine era sempre stata scarica, e che non era la prima volta che l'uomo la estraeva durante una lite, con l'unica intenzione di spaventare la donna, ma sempre a conoscenza dell'inoffensività dell'arma.
La morte del signor Opus diventò così archiviabile come incidente, in quanto la pistola era stata caricata accidentalmente.

Senonché durante le indagini emerse che un abitante del palazzo di fronte aveva visto il figlio della coppia armeggiare con la pistola sei settimane prima. La donna spiegò che, proprio in quel periodo, lei e suo marito avevano tagliato i fondi al ragazzo a causa della sua incapacità nel mantenere un lavoro e del suo pessimo stile di vita. Evidentemente i propositi di vendetta avevano portato il giovane, che era a conoscenza della malsana abitudine del padre di minacciare la donna, a caricare la pistola nella speranza che lui la uccidesse.

A questo punto l'accusa di omicidio colposo ricadde sul figlio della coppia, reo di aver caricato la pistola che successivamente avrebbe ucciso il signor Opus, ma il bello doveva ancora essere scoperto.
Sì, perche il figlio della coppia era proprio il giovane signor Opus. Era infatti da tempo sommerso dai debiti, e il fallimento del suo piano di vendetta sulla madre era stato la scintilla finale che l'aveva portato ad optare per il suicidio gettandosi dal decimo piano.

Agli investigatori non restò altro da fare che archiviare il caso del signor Opus come suicidio. Il suicidio più bizzarro della storia.

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